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Alboino è il re dei Longobardi che nell'anno 568 prese l'Italia con un grande esercito di barbari, fondandovi un regno che sarebbe resistito per oltre due secoli. Pochi mesi dopo la conquista, il grande sovrano veniva assassinato nel suo palazzo di Verona da alcuni uomini del suo seguito con la complicità della moglie. La figura di Alboino proiettò un'ombra obliqua sulla vicenda del regno, divenendo un personaggio di primaria importanza per la storia e l'autorappresentazione dei Longobardi. In un processo apparentemente contraddittorio, il suo racconto si arricchì nella testimonianza degli autori che vissero sempre più distanti dagli anni della sua morte, guadagnando elementi narrativi che riflettevano necessità contemporanee. Restituite al loro contesto, le narrazioni sul re permettono di dischiudere un angusto accesso che tortuosamente conduce il lettore alla secolare storia dei Longobardi e all'evolversi della loro identità.